Monte Cornacchia

Un tempo questo Monte era sicuramente dominato da boschi di latifoglie e di certo ne rimanevano importanti tracce anche nella metà del ‘900 se la Maranò scriveva a proposito del vicino Monte Saraceno: una faggeta d’alto fusto costituita tra le altre specie, da acero opale e campeste, cerro, ligustro, caprifoglio, ecc. tutte piante che caratterizzano i boschi mesofili. Di queste faggete rimangono solo sparute tracce di singoli individui di faggio ridotti a cespugli, pertanto ora l’ambiente tipico del monte più alto della Puglia è sostanzialmente una prateria collinare colonizzata da specie di uccelli tipici dei pascoli come il Calandro, l’Allodola, l’immancabile Strillozzo, mentre in quel che resta delle aree arbustate troviamo l’Averla piccola, l’Upupa e la Sterpazzola.

Procedendo verso nord-est, alle pendici del Monte Cornacchia sopravvive una zona coperta da un bosco ceduo di Cerro, il Toppo Pescara dove, a quota 900 metri sul livello del mare, vi è un piccolo bacino lacustre chiamato Lago Pescara. Il laghetto copre una superficie di circa tre ettari con una profondità che, al centro del lago, raggiunge anche i quattro metri. Esso è privo d’emissari naturali, le sue acque sono alimentate da sorgenti sottolacustri e dall’acqua piovana nonché dallo scioglimento delle nevi.

Dal punto di vista naturalistico il lago si caratterizza per la presenza di un’estesa presenza di praterie di Potamogeton natans e ranuncolo d’acqua, che si riconosce per l’inconfondibile fiorellino bianco, nonché per gli ammassi di ceratofillo, comune specie in tarda primavera. La presenza di pesci come Barbi e Carpe limita fortemente l’esistenza di anfibi per cui le specie più diffuse sono il rospo comune, i cui girini non sono graditi ai pesci, e la rana verde. Altre testimonianze della presenza del bosco le troviamo sia sud-ovest, più precisamente alle pendici del Monte Sidone, che a nord con il bosco Cerasa, il Boschetto, e il Bosco di Difesa Grande. Questi boschi relitti sono dominati dal Cerro, che si accompagna ad Aceri e Carpini.

Le aree aperte sono invece dominate da praterie in cui non è raro trovare all’inizio della primavera fioriture di orchidee, tra cui la più comune è l’Orchis purpurea. I boschi favoriscono la presenza di diverse specie di uccelli forestali come il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, la Ghiandaia. Tra i rapaci troviamo sia specie più opportuniste come la Poiana e il Gheppio, che specie tipicamente forestali come lo Sparviero. Tra i passeriformi è facile ascoltare il canto metallico della Cinciallegra e della Cinciarella. Tra i mammiferi la specie sicuramente più interessante è il Lupo, il più grande predatore presente sui monti Dauni, che malgrado sia continuamente oggetto di atti di bracconaggio si è nuovamente stabilito permanentemente in quest’area.

Vincenzo Rizzi